Ma dai, quante volte hai letto una storia piccante e pensato “cavolo, è come se l’avessero scritta apposta per me”? Capita a tutti! Poi guardi di fianco, il tuo partner che russa, e pensi… perché cazzo non riesco a dirgli le cose che leggo?
Non sono io il matto, giuro. Ho chiesto in giro, così, tra una birra e l’altra, e… sorpresa! Tutti così. TUTTI.
Fantasia vs realtà: il grande divario
L’altra sera, no aspetta, era martedì. Sì martedì. Io e Marco al solito bar. Lui con la sua birra media, io che rubo le sue patatine. C’era pure la partita di merda in TV. Dopo la terza birra, come sempre, si parla di donne e di… vabbè hai capito.
Marco si guarda intorno, tipo film di spie, e mi fa: “Senti qua che roba…” abbassa la voce da sembrare scemo. “Ieri notte, sul telefono, leggo sta cosa… una fantasia. MA È LA MIA STESSA IDENTICA ROBA! Ce l’ho in testa da quando ero tipo… boh… 20 anni? Mai detto un cazzo a nessuno. Manco a Claudia, capisci? TRE ANNI insieme!”
Lo guardo tipo pesce. E lui: “Ma perché cazzo la dico a un sito web e non alla mia tipa???”
La Francesca poi… quella del negozio in centro, quella che urla sempre. Mi fa: “Io pensavo d’essere strana come la merda! Poi trovo ste storie con gente che… vabbè… e mi sento normale! Perché col mio tipo muto come un pesce???” I racconti porno fanno na cosa che la gente a letto non fa: non fanno la faccia schifata qualsiasi cosa tu voglia.
Quando la storia diventa il tuo specchio segreto
C’ho sto vicino, il Roberto. Si fa la barba ogni santo giorno, sembra finta, boh. C’ha sempre sto profumo strano.
Un giorno fumavamo sul balcone, mi fa: “Senti sta cosa assurda…” tira la sigaretta tipo film americano. “C’ho sta… boh… roba che mi piace. Non te la dico che poi mi sfotti fino alla tomba.” Fa una pausa, io che aspetto. “Mai detto niente a nessuno, manco quando ero ubriaco. Un giorno sul cellulare trovo sta storia… UGUALE PRECISA IDENTICA! MA CHE CAZZO! L’ho riletta tipo mille volte. Pensa che sto sconosciuto del web mi capisce più della mia ex! Cinque anni insieme e mai capito un cazzo di me!”
Sti racconti sono tipo uno specchio. Non ti dicono “che schifo sei strano”, ti dicono “tranqui, sei normale”.
Le storie fanno meglio di tanti a letto perché:
- Non fanno la faccia schifata se salti ai pezzi spinti
- Se ti fermi a metà non rompono con “ma non ti piace?”
- Le rileggi quando cazzo ti pare, pure alle 4 di mattina
- Non fanno domande del cazzo dopo
- Se hai fantasie strane, boh, sono solo parole su uno schermo.
Dal racconto alla vita vera: il ponte che mancava
Ma quindi che, ce ne stiamo soli a leggere storie invece di scopare? No vabbè, non siamo a sto punto dai.
Te la ricordi Sara? Quella che quando parla muove troppe le mani? Vabbè, fa la psicologa. L’ho beccata tipo… boh, l’altro ieri? Stavamo al bar sotto da me. Le faccio sta domanda, lei mi guarda male. “Ma secondo te è normale che la gente si eccita coi racconti web?” Lei si tocca quei capelli impossibili che c’ha sempre… quel casino in testa… e mi fa: “Senti scemo, è normalissimo. Ti servono per capire che cazzo ti piace. Il problema è che poi non lo dici a nessuno, te lo tieni dentro come un coglione. A che serve sapere che ti piace X se poi non lo dici a chi scopi?”
Poi c’è Gigi. Sempre a dieta sto stronzo ma c’ha la panza che cresce ogni volta che lo vedo. M’ha raccontato che… aspetta com’era? Ah sì! Stava a letto, non dormiva. Prende il telefono e trova sto racconto. Gli piace da morire. Che fa? Lo manda a sua moglie! Così, senza dire un cazzo! Solo: “mi piace”. Lei lo legge e… vabbè dai… hanno parlato fino alle 4 di mattina. Mi fa: “Era tipo… era tipo quando ci siamo messi insieme, non so… parlavamo di tutto, senza vergogna, come ai vecchi tempi…”
E la cosa più assurda? I siti d’incontri mo c’hanno i racconti. Non solo foto di tipe nude, pure storie. Boh.
La Giulia, quella che c’aveva il piercing al naso ma se l’è tolto, quella che stava al bar di Luca prima che chiudesse. Mi fa: “Ho conosciuto Marco per un litigio, pensa te! Commentavo un racconto, gli ho scritto che era na stronzata. Lui incazzato nero. Abbiamo litigato per due settimane nei commenti, roba da pazzi.” Abbassa la voce, si guarda intorno: “Mo stiamo insieme da due anni. È l’unico che non mi prende per matta quando gli dico cosa mi va di fare. L’UNICO.”
Boh, forse ste storie servono a questo alla fine. A trovare qualcuno vero che però ti capisce come ti capisce un racconto scritto da chissà quale pervertito. Che poi è quello che vogliamo tutti, no? Uno che non ci guarda storto se siamo un po’ strani?